Grazie

Nonostante in Italia escano ogni anno in libreria più di 25.000 novità – lo dice l’ISTAT – pubblicare un proprio lavoro non sembra la cosa più facile del mondo. Se ci sono riuscito, qualche volta, è soprattutto grazie alle persone che mi hanno aiutato.

A partire da chi, nelle case editrici, ha trovato il tempo per valutare le mie proposte e poi ancora tempo e risorse, professionalità, impegno per produrre i libri e promuoverli. Ringrazio davvero le amiche e gli amici di edizioni e/o – che il 19 gennaio pubblicano un mio lavoro – e di Infinito Edizioni – con cui ho pubblicato in precedenza – e aggiungo che li ammiro molto: io non saprei da che parte cominciare, a fare il loro difficile e prezioso mestiere.

Poi c’è chi i libri mi ha aiutato a scriverli e nel caso dell’ultimo, Più idioti dei dinosauri, si tratta di tante persone, che non mi hanno semplicemente aiutato a limare qualche passaggio o a evitare errori. Mi hanno indirizzato, mi hanno consentito di andare avanti. I loro nomi sono nel libro ma vorrei creare diverse occasioni per parlare di ciò che fanno anche su questo blog, nei prossimi mesi.

Peraltro, scrivere i ringraziamenti è una cosa che trovo un sacco difficile. Non tanto perché mi chiedo «oh, cielo stellato, non avrò dimenticato qualcuno?», quanto perché nei ringraziamenti mi viene da sbracare, il che non è bello, dopo aver cercato di misurare con il calibro ventesimale ogni parola precedente.

In ogni caso, vedersi pubblicati è una sensazione bellissima, è un bel risultato, ma è sempre solo l’inizio di qualcosa. È cosi, naturalmente, anche nel caso di Più idioti dei dinosauri. Il più resta da fare e non mi riferisco (solo) al promuovere il libro, ma all’affrontare il caos climatico di cui il libro, spero non troppo caoticamente, parla.

(Tanto per cominciare ringrazio Nicolas Lozito, a cui devo l’espressione ‘caos climatico’).

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